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Patrizia Cavalli e Diana Tejera - Come se cantando le parole…

Patrizia Cavalli

Patrizia Cavalli (nata a Todi, Italia, nel 1947) è una delle maggiori poetesse contemporanee del suo paese. Studia filosofia a Roma, dove si laurea con una tesi sull’estetica della musica. La scrittrice Elsa Morante la incoraggia poi a dedicarsi alla poesia. Le sue opere, che in Italia sono ormai diventate “cult”, sono caratterizzate da una particolare musicalità, un arguto accostamento di opposti e un linguaggio riservato e molto soggettivo. La combinazione di passione e freddezza, di schemi di rime classici ed elementi del linguaggio colloquiale danno vita ad uno stile molto particolare, fluido e leggibile nonostante frequenti staccati e cesure. Le sue storie raccontate in versi sulle insidie della vita quotidiana, la pienezza e il vuoto dell’amore e la lotta impari contro il tempo sono quasi altrettanto ricche di personaggi ed intrecci quanto lo sono i testi in prosa; non è un caso, infatti, se si sente più vicina alla lirica narrativa di Umberto Saba e Sandro Penna che ai poeti ermetici. La musicalità ammaliante del suo linguaggio può essere trasposta solo in modo limitato dal suono elegante dell’italiano a un’altra lingua, ragion per cui l’unica raccolta di poesie tradotte in tedesco, Diese schönen Tage (2009), è pubblicata in una versione bilingue.
Nel 1999, per Sempre aperto teatro Patrizia Cavalli riceve il Premio Viareggio Repaci, uno dei più rinomati premi letterari italiani, e nel 2006 le viene assegnato il Premio Internazionale Pasolini per Pigre divinità e pigra sorte. Accanto alla sua attività come poetessa lirica, scrive anche due radiodrammi per la RAI e traduce in italiano opere quali Sogno di una notte di mezza estate o La tempesta di Shakespeare, Salomè di Wilde e Anfitrione di Molière. Patrizia Cavalli vive a Roma.

Diana Tejera

Di padre andaluso e madre italiana, la cantautrice Diana Tejera (nata a Roma nel 1978) cresce già in tenera età in un ambiente pervaso dalla musica. A nove anni inizia a suonare il pianoforte e a tredici a studiare chitarra e canto. Suona le proprie canzoni nei locali di Roma prima di cominciare a studiare musica nel 1997 al Centro Europeo Toscolano di Mogol, che la scopre e la vuole nel gruppo Fiori d’acqua dolce. Insieme a Irene Boreggi, nel 1998 avvia il progetto Pink!, con il quale ottiene il primo contratto discografico presso Mad Productions. Due anni dopo Stefano Galafate e Raffaele Venturi si uniscono al gruppo, che viene ribattezzato Plastico, e Diana Tejera continua a scrivere e cantare i testi delle canzoni. Con il singolo Strani sintomi, tratto dal loro primo album Sixtematicamente, nel 2000 il quartetto vince l’undicesimo Festival di San Marino. Nel 2001 esce Sensibile al tatto e nel 2002 Incontri casuali. Nel 2003 il gruppo si scioglie e Diana Tejera è l’unica a proseguire la sua carriera nel mondo della musica. Registra canzoni con musicisti romani come Barbara Eramo e Andrea di Cesare, ma soprattutto con Tiziano Ferro, con il quale realizza E fuori è buio (dall’album Nessuno è solo del 2006) e Scivoli di nuovo (da Alla mia età del 2008). Nel 2008 vince il Festival Sound of Life e nel 2010 pubblica La mia versione, il suo primo album da solista, prodotto dalla SunnyBit. Al posto del mondo, canzone scritta nel 2009 insieme a Chiara Civello, nel 2012 viene ammessa al Festival di Sanremo. Nello stesso anno esce anche il CD-libro Al cuore fa bene far le scale, edito da Voland in collaborazione con la SunnyBit, che conta undici canzoni scritte dalla poetessa lirica Patrizia Cavalli.