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Eva Marzi

Un’altra vità – Cenacolo
Eva Marzi

 

«Trent’anni, un inverno difficile
la sensazione di non andare da nessuna parte »
con una formula magica in tasca :
adesso vado
attraverso il testo che resiste
alla voce
alla memoria
al riso
all’editing
avere la concentrazione del cervo
e la realtà di una vità
per sapere scrivere merda
quando piove
poi meravigliarsi di niente
di Dante
amare soffrire
essere infedeli
ma leali
alle profondità
a Leopardi
alla noia
richiamare la presse
i giornalisti
i critici
culturactif
dare libri
fare regali
rinunciare ai punti
alle virgole
per scrivere in una lingua
non in un paese
essere dialettali
bere vino
immergersi nella dolcezza
scrivere qualcosa di piccolo
ma prezioso
piangere sui personaggi
su Puškin
l’adolescenza e il caos
pensare alle persone
che parlano senza pensare
o scrivono senza leggere
diventare un altro
un po’ migliore
e un po’ peggio
pulire il computer
per fare spazio
e dare spazio
al silenzio

Biografia

 

Eva Marzi, nata a Ginevra nel 1985, si è diplomata presso l'Alta scuola delle arti di Berna, dove ha approfondito la pratica di scrittura poetica bilingue (francese-italiano). Nel 2020 ha ricevuto il Premio degli scrittori ginevrini per la sua raccolta di poesie.