© Eventi letterari Monte Verità

Francesco Puppini

Emersione
Francesco Puppini

 

L’esperienza al Cenacolo del Monte Verità mi ha permesso di tuffarmi nella profondità della letteratura contemporanea e riemergere con una nuova pelle rinfrescata e rigenerata. Le giornate sono passate veloci e i ricordi sono tanti. Riuscire a toccare con mano propria molte delle istanze letterarie del momento è per me stato cruciale. Avevo bisogno di vedere e sentire da vicino quello di cui mi sono occupato negli ultimi anni dalla voce di importanti esponenti del mondo letterario odierno. Avevo bisogno di conferme e con mia grande sorpresa e stupore sono riuscito a trovarle. Al mio rientro mi sono sentito rincuorato. Ho capito che dietro la scrittura ci sono persone che vivono vite a volte molto vicine e a volte molto distanti dal loro universo letterario. Ho capito che raccontare una storia significa anche fare molti sacrifici e rinunciare a volte a una parte di sè che altrimenti rimarebbe schiacciata o repressa. In più stare al fianco di altri scrittori e scrittrici emergenti come me mi ha dato la giusta forza per cominciare a pensare a nuovi progetti e a nuove collaborazioni. Mi sono sentito coccolato e la vita sul Monte è stata davvero dolce e rilassante. Dopo un periodo di grandi tribolazioni avevo proprio bisogno di un momento come questo e ritornerei altre cento volte. Dalle gite a Locarno fino alla permanenza sul Monte, mi sono aggirato nei boschi nel monte cercando qualche verità che potesse ispirarmi. Volevo sentire la freschezza della poesia di quei momenti, conoscerla attraverso la vista mozzafiato sul Lago Maggiore e unirla alle parole dei miei compagni creando una sintesi tra mondi e luoghi differenti. Ognuno di noi con le proprie idiosincrasie ha potuto raccontare la propria storia attraverso un testo. Ognuno aveva una storia da raccontare e il Monte ha permesso a tutti noi di farlo. I bellissimi momenti di convivialità e di scambio che si creano sono tra i più interessanti e stimolanti che io abbia mai fatto negli ultimi anni dopo la forzata pausa pandemica e tornare a vivere in un luogo come questo mi ha dato nuova linfa vitale e nuova sperenza per un nuovo mondo che ancora oggi fatica a intravedersi ma le cui forme adesso comincio a scorgere. Nuove speranze in un universo fatto di ostacoli ma anche di possibilità e aperture verso l’ignoto. Siamo una generazione dannata che fatica a esprimersi a parole e che ha davvero tanto bisogno di esperienze come questa per potersi ergere dal buio ed entrare nella luce della creatività per dare sfoggio delle proprie capacità e del proprio intuito. Immergersi in un’atmosfera come questa ha fatto sì che potessimo avvicinarci al lago e al monte e assorbirne tutte le energie per tornare a casa con nuove storie da raccontare. La forza del racconto e della parola sono stati il centro di questa esperienza. Ora tocca a noi cenacolini portare avanti questa esperienza e raccontarla a chi verrà dopo di noi. Cosa significa dialogare? Cosa vuol dire raccontare ad alta voce una storia? Chi siamo noi giovani e che ruolo abbiamo in tutto questo? Come possiamo usare i nostri strumenti artistici per creare nuove storie? Da dove cominciamo? Tornare alla normalità non è semplice, ma grazie a esperienze come questa ora la mia vita si fa più dolce e le giornate sono più serene e prive di sofferenze. Il mio desiderio più grande sarebbe quello di poter condividere quest’esperienza con qualcuno e poter raccontare quanto importante e formativo sia stato soggiornare al Monte Verità insieme a delle persone stupende che ricorderò per sempre. I desideri più profondi rimangono, le paure si affievoliscono, le tensioni si leniscono, e il sole torna a splendere. Il ricordo, in questo momento, è la possibilità più grande. Mi manchi già Monte, mi manchi già Cenacolo. Au revoir.

Biografia

 

Francesco Puppini (Milano, 1995) ha studiato alla Northern Film School di Leeds. Con il corto Virginia, presentato in numerosi festival, ha vinto vari premi. Durante il programma di drammaturgia Luminanza ha scritto il suo primo testo teatrale, Evocazione (2021).