Joshua Babic
CENACOLINI Si suol designare col nome di “Cenacolini” un gruppo di letterati provenienti da tutta la Svizzera, caratterizzati dalla difformità delle loro poetiche, dalla diversità delle loro lingue madri e da una dissomiglianza di costumi e atteggiamenti esteriori.
Il termine “cenacolo”, da cui deriva il nome di questa corrente, viene assunto dai Cenacolini in due significati fondamentali: 1) “cenacolo” rimanda innanzitutto al nome del laboratorio di scrittura creativa cui presero parte ad Ascona, tra il 7 e il 10 aprile 2022: il “Cenacolo del Monte Verità”; 2) “cenacolo” è anche, nel suo senso figurato, un gruppo di artisti che seguono un medesimo indirizzo estetico. Dietro il termine “Cenacolini” tuttavia si nascondono filoni di pensiero molto diversi tra di loro e quindi non inquadrabili in una corrente omogenea. Anzi, la complessità e varietà dei Cenacolini fa sì che alcuni studiosi ritengano “impresa disperata” ogni presentazione generale di tale movimento.
Proprio a causa della grande varietà di generi letterari praticati, i Cenacolini sono stati bersaglio di ogni critica immaginabile: perseguire enigmatiche e compiaciute elucubrazioni verbali, crogiolarsi in un sentimentalismo flaccido e lacrimoso, scrivere testi che non stanno in piedi, soffrire di ingenuità letteraria, non scrivere niente, ecc.
Anziché identificarsi con questa o quella idea di letteratura, il gruppo dei Cenacolini è innanzitutto un’“atmosfera”, la quale ha accomunato un gruppo di autori in un determinato momento storico. Più che per i risultati letterari ottenuti, l’esperienza poetica dei Cenacolini ha valore come indice di un desiderio sincero di conoscere sé stessi: a limitarne il significato è anche il fatto che il movimento si sciolse appena tre giorni dopo la sua fondazione.
Voce tratta dal Dizionario dei Movimenti Letterari Immaginari, di prossima pubblicazione, p. 171
Biografia
Joshua Babic (Imperia, 1993) ha studiato Filosofia alle università di Lugano e Ginevra, dove attualmente è dottorando e assistente. Un suo racconto è stato premiato alla 15a edizione del concorso letterario «Castelli di carta».