Svetlana Aleksievič - Con gli occhi della spigolatrice di testimonianze
Con le sue interviste Svetlana Aleksievič compone romanzi polifonici sull’«uomo sovietico» inteso come imprinting, atteggiamento mentale e destino vissuto fino a oggi. Nel suo libro Tempo di seconda mano prendono la parola persone che sono fuggite da un’utopia e tuttavia continuano a desiderarla ardentemente, tentennando tra il nuovo inizio e la nostalgia. Cento anni dopo lo scoppio della Rivoluzione russa, intessendo innumerevoli conversazioni la scrittrice premio Nobel ha dato forma a un romanzo epocale su un periodo storico non ancora concluso.
Svetlana Aleksievič
Svetlana Aleksievič, nata nel 1948 a Ivano-Frankivs’k (Ucraina), oggi vive a Minsk (Bielorussia) ed è un’instancabile critica del regime del suo paese. I suoi sei libri sono stati tradotti in 47 lingue e pubblicati in 52 paesi. Ha scritto oltre venti sceneggiature per documentari e le sue opere letterarie hanno ispirato una dozzina di pièce teatrali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Nobel per la letteratura 2015 «per la sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo». Nelle sue opere pubblicate anche in traduzione italiana, quali Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo (Bompiani, 2014) e La guerra non ha un volto di donna (Bompiani, 2015), Svetlana Aleksievič ha sviluppato un genere letterario da lei definito «romanzo di voci»: una sorta di prosa documentaria basata su centinaia di interviste.
BibliografiaLa bibliografia completa di tutte le opere originali e tradotte può essere consultata qui: www.alexievich.info/editionEN.html
Opere in traduzione italiana:
Gli ultimi testimoni, 2016, Bompiani
La guerra non ha un volto di donna, 2015, Bompiani
Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo, 2014, Bompiani
Incantati dalla morte, 2005, E/O
Ragazzi di zinco, 2003, E/O
Preghiera per Černobyl'. Cronaca del futuro, 2002, E/O
Andreas Breitenstein - Moderazione
Andreas Breitenstein, nato a Zurigo nel 1961, è giornalista. È stato redattore pubblicitario e critico letterario indipendente e dal 1992 lavora presso la Neue Zürcher Zeitung. Fino a fine 2015 è stato vice responsabile della redazione delle pagine culturali e dal 2016 cura principalmente la sezione dedicata alle opinioni e ai dibattiti.