Milo Rau, Tom MacCarthy, Ann Cotten, Yvan Sagnet
Il no radicale
Il no radicale dei dadaisti che, per protesta contro la Prima guerra mondiale, hanno fatto a pezzi il linguaggio della politica e dell'economia, ha portato spesso a una trasfigurazione nero-romantica del terrore che oggi, nella maniera più tragica, fa emergere la consapevolezza della sua inconcepibile “dignità-di-interrogazione”. L'«Avanguardia» quale bellicosa «punta della lancia» intendeva esplorare territori sconosciuti, ma oggi viene superata dalla realtà. Fino a che punto può spingersi l’arte? Dove stanno i confini della struggente brama creativa di oltrepassare tutti i confini? Qual è il suo rapporto con la reale lotta politica? Milo Rau, che nel suo lavoro continuamente li scandaglia, insieme ai suoi ospiti ci offrirà la possibilità di gettare uno sguardo esclusivo sulla sua prima edizione delle Wiener Festwochen.
Moderazione: Stefan Zweifel
Lingua: tedesco, inglese, italiano
Traduzione simultanea: italiano, tedesco
L’incontro potrà essere seguito anche in diretta streaming sul nostro sito (traduzione simultanea non disponibile online).
Milo Rau
Nato nel 1977 a Berna, Milo Rau è regista, autore e, dalla stagione 2018/19, direttore artistico del teatro fiammingo NTGent. Dal 2002 ha realizzato oltre cinquanta opere (pièce teatrali, film, libri e dimostrazioni politiche) tra cui Gli ultimi giorni del Ceausesco (2009), Hate Radio (2011), Die Moskauer Prozesse (2013) e la trilogia sulla storia di guerra, esodi e crimini contro l'umanità dell’Europa. Recentemente a Ginevra è stata messa in scena la sua produzione operistica Justice e a Gent una nuova versione de Le cento giornate di Sodoma. Il suo film Il nuovo Vangelo (2019) e La rivolta della dignità – Resurrezione, in cui la novella evangelica è collegata alle lotte attiviste dei braccianti agricoli in Sicilia, ha ricevuto nel 2021 il Premio del cinema svizzero per il miglior documentario. Dal 2024 ha assunto la direzione artistica delle Wiener Festwochen.
Tom McCarthy
Tom McCarthy vive a Berlino. I suoi libri sono stati tradotti in più di venti lingue e adattati per il teatro, la radio, il cinema. Il suo longseller, pubblicato in Germania con il titolo 8/2 Millionen e in Italia con il titolo Déjà vu (ISBN Edizioni, 2007), è stato trasposto in film nel 2015 con il titolo originale inglese Remainder. Altri suoi romanzi come C (Bompiani, 2013) e Satin Island (Bompiani, 2016) si sono qualificati finalisti del Booker Prize. Tom MacCarthy è stato curatore di mostre come Empty House of the Stare nella Whitechapel Gallery di Londra. Il suo ultimo romanzo è The Making of Incarnation (Jonathan Cape, 2021).
Ann Cotten
Ann Cotten, nata nel 1952 a Ames, Iowa, vive tra Vienna e Berlino. Dopo gli studi di germanistica a Vienna, ha iniziato a lavorare come scrittrice e traduttrice dall'inglese al tedesco. Fra gli autori da lei tradotti figurano Joe Wenderoth, Rosmarie Waldrop, Isabel Waidner, Legacy Russell, Nirvana, Adam Green, Liesl Ujvary. Dal 2023 è co-direttrice della rivista Triëdere. Per Suhrkamp Verlag è appena uscito Die Anleitungen der Vorfahren (2023). Attualmente sta concludendo il dottorato in Letterature comparate presso la Freie Universität di Berlino, con una tesi dal titolo Miseuseability.
Yvan Sagnet
Nato il 4 aprile del 1985 a Douala (Camerun), Yvan Sagnet arriva in Italia per studio nell'agosto 2007. Nel 2013 consegue la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso il Politecnico di Torino. Durante gli studi guida lo sciopero contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura in Puglia riuscendo a ottenere l'introduzione del reato di caporalato e il primo processo in Europa contro la riduzione in schiavitù. Successivamente lavora come sindacalista per la Flai-Cgil. È autore di due libri sul fenomeno del caporalato, editi da Fandango, Ama il tuo sogno. Vita e rivolta nella terra dell’oro rosso (Fandango, 2012) e Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (Fandango, 2015). Insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella e del Premio Internazionale “Angelo della Pace”, Yvan Sagnet ha ricevuto inoltre vari altri premi (Premio Internazionale all’Impegno Sociale 2016 “Livatino-Saetta-Costa”, Premio Nazionale "Renato B. Fabrizi" XIII edizione). Nel 2019 è protagonista del film Il Nuovo Vangelo del regista svizzero Milo Rau interpretando, per la prima volta nella storia del cinema, un Gesù nero. Dal 2020 è Cittadino Onorario del comune di Lecce. Tiene lezione sul caporalato in varie università italiane e straniere.