Vladimir Sorokin - Utopie russe – un mondo delle favole?
Vladimir Sorokin, scrittore, legge dal suo romanzo The Snowstorm.
A seguire incontro con Vladimir Sorokin sul tema: «Da Bakunin e Krotopkin all’immaginario grottesco della Russia di oggi»
Vladimir Sorokin
Vladimir Georgievič Sorokin (nato a Bykovo, presso Mosca, nel 1955) è l’enfant terrible della letteratura russa contemporanea. È considerato uno dei principali rappresentanti del concettualismo russo ed è aspramente critico verso l’elite politica del suo paese. Laureatosi a Mosca come ingegnere all’Istituto Gubkin del petrolio e del gas, così come all’Istituto per la chimica, Sorokin lavora per un anno presso la rivista Smena (cambiamento), si dedica alla pittura e alla grafica e illustra più o meno cinquanta libri. Negli anni Ottanta fa parte dell’underground artistico e letterario di Mosca e pubblica attraverso il Samizdat. Il suo romanzo d’esordio, Očered’ (it. La Coda, 1988), viene pubblicato per la prima volta nel 1985 dalla casa editrice Sintaxe a Parigi e solo nel 1992 esce in Russia nella rivista moscovita Iskusstvo kino.
Sorokin ottiene risonanza internazionale con le sue opere raccontate in uno stile drastico ed espressivo, come il libro scandalo critico verso i regimi Goluboe Salo (1999, it. “Lardo azzurro”) e il mix narrativo tratto da miti convenzionali del cinema, in particolare dei thriller e della fantascienza, usato nella trilogia Led (2002, it. Ghiaccio, 2005). Accanto ai testi in prosa, Vladimir Sorokin scrive numerose sceneggiature e opere teatrali, che solitamente vengono messe in scena per la prima volta nell’area germanofona. Le sue parodie del realismo socialista, la decostruzione di classici russi e il presunto utilizzo di elementi pornografici portano ad azioni pubbliche di protesta da parte del movimento giovanile vicino al governo Iduščie vmeste. Seguono poi i libri antiutopici Den’ opričnika (2006, it. “Il giorno degli Opričniki”) e Saharniy Kreml (2008, it. “Cremlino di zucchero”), che ruotano intorno alla visione di una Russia tetra e impoverita sotto il dominio della tecnologia dell’informazione. Il suo romanzo più recente, Metel (2010, it. “La tempesta di neve”) inizia come un racconto del IXX secolo e si trasforma poi in un viaggio fantastico entro il cosmo letterario di Tolstoj, Gogol e čechov attraverso la Russia del prossimo futuro.
Sorokin è membro del PEN russo ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Andrej Bely per i benemeriti della letteratura russa, il titolo francese di Cavaliere dell’Ordine dell’arte e delle lettere e il Premio Gorki. I suoi libri sono stati tradotti in 22 lingue. Vladimir Sorokin vive a Mosca con la sua famiglia.