Marta Pizzigalli
È stato un tentativo, quello dei giorni ad Ascona, che riassumerei in due parole: sotterraneo e dialogo.
Sotterraneo: perché è spesso sotterranea – è spesso sotterranea per me – l’attività della scrittura. Solitaria e silenziosa, à côté del resto. Ma in quei giorni, è stata stanata dal suo buco e messa a tema. Capita di rado di parlare apertamente dello scrivere; e tanto più è raro poterlo fare con chi ne è immerso fino al collo e anche più di me. E questo l’ho trovato prezioso: per strappare questo mio piccolo centro di equilibrio dalla sua stanza privata e porlo a incontrare gli altri; mettere i miei dubbi al centro del tavolo, dove tutti potevano vederli. Perché scrivere? A che serve? Da dove sorge la scrittura? Quando ho iniziato a scrivere? Perché la poesia? Perché la prosa? Come si fa a decidere di condividere un proprio testo con qualcuno, senza sentirsi dopo così assolutamente disarmati?
Dialogo: è stato quello che ha permesso tutto. Sono stati giorni in cui il tempo che ci era dato, era dato affinché dialogassimo, ci incontrassimo, condividessimo. Eravamo solo noi e le nostre storie: o le si offriva, o restava il silenzio. Ricchezza quando la prima; peccato quando la seconda. Ricchezza quando qualcuno ha accettato di tirare fuori parti di sé. Per una cosa che non dai, tutto il mondo ci perde; offri la tua verità, cambia tutto: nasce un incontro. E l’incontro arricchisce; e il dialogo apre. È stato così evidente, nelle differenze di lingua fra di noi! Nel nostro tentativo di comunicarci. Francese, inglese, italiano, tedesco. Ogni lingua era buona per aprirsi all’altro. Quella dei gesti, pure. Il dialogo: continuamente una fatica; è stato continuamente la fatica di incontrare la lingua dell’altro, di cercare la strada che più permettesse di condividere. Non tutti disposti a farlo; ma ciò che ho visto lì è chiaro ed è semplice: quando si è disposti a compiere questa fatica, nascono dei rapporti – e così si svelano nuovi pezzi di sé; ci si fa un po’ più grandi, un po’ più spaziosi.
Ad Ascona per mostrare la possibilità di vita insieme, di convivenza col diverso; e anche più di questo: di crescita col diverso, grazie al diverso. Auspicio per la Svizzera intera, per l’Europa e, insomma, per il mondo intero. C’est ça all I want for Christmas.
Biographie
Marta Pizzagalli, geboren 1998 in Rimini, studiert Italianistik an der Universität der italienischen Schweiz (USI) in Lugano. Es gibt von ihr noch keine Veröffentlichungen, aber wenn sie anfängt zu schreiben, kann sie nicht mehr aufhören.