Josephine Bohr
La prima cosa che ho visto entrando nella mia stanza a Monte Verità è stata Raphael Friedeberg. In realtà, raphael friedeberg, senza maiuscole. anarchist doctor from berlin, he was active in the social democratic party. Continuo a leggere. Dopo l’SPD, Raphael Friedeberg si unisce alla federazione anarchica tedesca. Convinto della possibilità concreta di costruire un ideale di comunità anarchica, nel 1904 arriva a Monte Verità e si interessa sempre più alla medicina naturale. Ho pensato a mio nonno, che sapeva tutto delle piante e aveva trascorso qualche anno della sua infanzia ad Ascona. Quand'ero piccola, dal suo metro e novanta di altezza mi insegnava a riconoscere gli alberi: poche parole, le mani dietro la schiena, liberate solo per indicare la forma di una foglia, là, in alto.
La grande scritta ANARCHY su una vetrata al piano della terrazza invece è tutta in maiuscolo. Notarla dopo aver cenato con quattro portate, due bicchieri e un minimo di cinque posate un po’ destabilizza. Mi ci sono avvicinata e mi ci sono specchiata. A duemila chilometri a est, c’è chi per questa parola dorme con un occhio solo in una trincea o si scrive con la ragazza al turno di guardia. Eppure, tutto portava sempre lì. E alla fine, qualcosa si è ricomposto: l’assenza di gerarchie e dinamiche di potere, l’umorismo che la rendeva possibile, il modo di stare seduti in cerchio intorno al tavolo, gli incontri inaspettati, la generosità nell’ascolto. È scattato il flash.
Durante i quattro giorni degli Eventi Letterari, mi sono chiesta se percepissi la famosa energia di Monte Verità, e l’ho chiesto spesso alle persone intorno a me. Una volta, forse, quando il vento tra gli alberi era così forte da generare un suono profondo, grave, inquietante, mai sentito prima. Sembrava volersi portare via la presenza dell’uomo.
Penso però che Monte Verità abbia trasmesso un’energia di tipo diverso: l’opportunità di ridare vita alla storia in un luogo che per quattro giorni risponde a regole altre, un luogo dove i confini si fanno sfumati e molto diventa possibile, senza maiuscole.
Biographie
Die aus Genf stammende Josephine Bohr Capanna (Mailand, 1995) schloss ihr Studium der literarischen Übersetzung an der Universität Strassburg ab. Sie arbeitet als Literaturübersetzerin und nimmt am Dramaturgieprogramm Luminanza teil.